Marzio Nardi: una lettera per lo sfratto del B-side.
Anche gli arrampicatori, forse ancor più di altri adulti, hanno sogni e desideri natalizi da spedire, insomma. Come quelli di Marzio Nardi e Luca Giammarco per il loro B-side sotto sfratto , e alla ricerca di un nuovo lido d’arrampicata ancora senza indirizzo.
Il loro sogno, e quello dei 700 soci del famoso covo nonché palestra d’arrampicata torinese, è solo di poter continuare un’esperienza iniziata nel 1997… Un sogno che li accomuna ai tanti climbers che affollano la moltitudine di palestre sparse in tutta la penisola.
È per questo che per tutti quelli che cercano il loro rifugio e riferimento tra prese di resina e magnesio pubblichiamo la letterina di Marzio a Babbo Natale. E che i sogni di tutti si avverino!
A Babbo Natale da Marzio Nardi
Caro Babbo Natale,
per quest’anno lascia da parte i soliti e scontatissimi regali, dopotutto il cellulare che ho mi basta e m’infastidisce più del dovuto, senza contare che per un televisore al plasma sarei in seria difficoltà a trovare un adeguato spazio nella mia casa e quantomeno nella mia vita. Per quest’anno, caro Babbo Natale, portaci un bel capannone, uno di quelli belli, luminosi e abbastanza capienti per poterci mettere dentro legno, appigli e tutto quello che con questi materiali ci si può inventare.
Sai, a maggio del prossimo anno, ci cacciano da quella che per me e Luca è stata, per sette intensi anni, la nostra seconda casa e per molti altri addirittura la prima residenza. Il padrone dalle belle braghe bianche vuole in dietro la sua baracca: il contenitore delle nostre idee, e l’ossatura della nostra vita, tutto in un colpo solo e con un semplice preavviso di 6 mesi.
Caro babbo Natale, se non ci dai una mano Tu le cose si complicano. Sicuramente in questo momento non siamo soli, infatti a fianco a degli sparuti ben gli stà ci sono i tantissimi : Cosa farete?, Dove andrete?, Come possiamo darvi una mano? di moltissimi dei nostri soci nonché di molti arrampicatori anche geograficamente più distanti.
Dopo tutto il Bside, nell’anno uno-nove-nove-sette, era un coraggioso esperimento di centro d’arrampicata che molti avevano in mente ma forse non avevano il coraggio di lanciare oltre la soglia della fantasia, al quale con spensieratezza e fiducia, io e Luca, abbiamo dato forma e voce. Dopo noi, molti altri centri, impostati con la stessa ottica e filosofia, hanno cominciato la loro personale avventura: il Rock dome, l’Action House (in bocca al lupo pure a loro), Il Passaggio Obbligato e la Sciorba sono i primi che mi vengono in mente, ma tanti altri si riconosceranno in questi nomi, non ultimo il Bside di Ascoli.
Sono tutte piccole realtà che all’alba del nuovo millennio hanno portato tanti nuovo pupilli con le mani callose ad arrovellarsi negli intrecci di legno e resina dando voce, tra le tante altre cose, al Bouldering, ai raduni e a quel incredibile e travolgente fenomeno del Korto ciruito. Proprio al B Side, nel 2002 eravamo in 300 mentre in quel di Parma, ce nerano 500 e tutti in un botto solo.
Come puoi capire, caro Babbo Natale, questo capannone è importante sia per noi quanto per l’arrampicata, quindi vedi di portarcelo alla svelta se no andiamo a chiederlo a Gesù bambino o alla Befana E se lo trovano loro, capace che ti fanno le pernacchie.
Una carezza sulla pancia
Marzio Nardi
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